La Vichina grande ha ormai 3 anni e mai in tutto questo tempo ho trovato comprensione e supporto da tal stimata professionista: la pediatra di base.
All'inizio ho pensato di essere stata io, un po' troppo agli esordi (del resto non avevo mai pensato di documentarmi, prima di diventare mamma, su colichette, latti artificiali, e prime pappe) naturalmente apprensiva, ad averla disturbata (perché ogni telefonata che le faccio, nonostante la mia ostentata gentilezza, ho sempre la netta sensazione di disturbarla!) così come già detto, mi sono appellata al buon cuore dell'ostetrica.
Ma la chiamata alla pediatra è d'obbligo e giustificata alla prima ipotetica febbre (dico "ipotetica" perchè non ero assolutamente sicura avesse la febbre, anzi il mio primo pensiero al piangente e brusco risveglio della Vichina sentendola calda fu "l'ho coperta troppo", per cui via tutte le coperte e di nuovo a nanna...10 minuti, un ulteriore bollente risveglio in lacrime ed anch'io sono riuscita a capire che era la sua prima, attesa, febbre).
Ed è ora che
il mio incubo di bambina del pediatra che viene a visitarmi a casa, diventa il mio sogno di mamma, perchè è a questo punto che scopro che con la febbre si può (si "deve") andare in ambulatorio: per la gioia delle mamme con bimbi sani in sala d'attesa, che sono lì solo per la visita di controllo, e tornano a casa con un virus in incubazione, e dei micro malati che invece di starsene a casa coccolati, devono sorbirsi viaggio, sala d'attesa e visita..chi febbricitante non desidera andare un po' a zonzo?!!
Mamma ancora illusa, chiamo tutti i pediatri della zona per chiedere se loro fanno le domiciliari, ma nessuno è disposto a venire a domicilio, salvo la furba della categoria che dichiara "io vengo, ma se poi non è un disagio che giustifichi il mio intervento a domicilio allora è libera professione a pagamento!!!!"
Mi arrendo, non condivido, ma mi arrendo e cerco un pediatra privato per le emergenze e a pagamento trovo il paradiso: disponibile 24 su 24, sempre cortese, sempre pronto a venire in mio soccorso e spennarmi..ma almeno riesce a darmi sicurezza e tranquillità!
Credo di aver trovato un equilibrio: scortese pediatra di base per consigli e controlli (non vorrei si offendesse se non le faccio mai visitare le adorabile Vichine) / amabile pediatra privato per malattie più serie.
Penso comunque spesso che dovrei cambiarla: mi devo avvalere sempre del pediatra privato, e mi "maltratta" le rare volte che mi trovo costretta a chiamarla, penso che dovrebbe essere un rapporto più sereno...poi sono pigra, magari cado dalla padella alla brace, troppo indolente per attivare la macchina buracratica della asl per il cambio!
fino a quando..
...la mini Vichina piange disperata da 2 ore, è inconsolabile, tiene la manina sull'orecchio: sarà otite?
anche se è la mia 2a figlia è la 1a otite, e non so come farle passare il dolore.
Sono fortunata è il giorni di ambulatorio della pediatra di base: la chiamo, non risponde, starà visitando, aspetto 10 minuti, la mini Vichina è inconsolabile, riprovo, non risponde, aspetto, riprovo ancora, ma continua a non rispondere, sono le 18e30 chiamo il pediatra privato, risponde subito e dice di portargliela in Ospedale (scomodo, ma gratuito): corro!
Diagnosi: otite acuta con rischio di perforamento.
Terapia: suppostine per il dolere, ma tenere in casa un antibiotico, nello specifico mutuabile.
L'indomani chiamo la pediatra di base le racconto l'accaduto e le chiedo la ricetta
"No, io non ho visitato la bambina"
"Non l'ha visitata, perchè per 3 volte non mi ha risposto al telefono"
"impossibile, ieri ero in ambulatorio, se lei avesse chiamato le avrei risposto"
(non mi risponde, non mi fa la ricetta e non mi assicura un diritto che i spetta, e mi da anche della BUGIARDA!!! per altro con un tono supponente inimmaginabile!!)
"Guardi il registro delle chiamate perse del suo telefono, ho 30 anni non metta in dubbio la mia parola"
E' DA PIU' DI UN MESE CHE HO FATTO LA RICHIESTA PER CAMBIARE LA PEDIATRA..ANCHE QUESTO NON E' GIUSTO.
(ps: è post un po' mattone, ma, per amore del vero, il fatto andava raccontato bene.)